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Weekend 1 - Romantico

Venerdì: San Vincenzo – Viticcio (20 Mn circa)

Partenza dalla Marina di San Vincenzo verso il golfo di Viticcio, per passare una notte in rada sotto il cielo pieno di stelle che costellano il cielo dell’isola d’Elba e trascorrere un momento di relax in un ambiente unico ammirando le sue bellissime cinque calette divise da scogliere grigie con venature di quarzo.

Sabato: Viticcio – La Biodola (1 Mn circa) – Marciana Marina (0.5 Mn circa)
Salpiamo verso La Biodola, uno dei golfi più affascinanti e famosi dell’isola che, grazie alla finissima sabbia bianca, offre uno spettacolo di colori tipici dei mari caraibici. Dopo pranzo ci spostiamo verso Marciana Marina, dove possiamo rimanere in rada oppure scendere a terra per fare un giro tra i numerosi locali affacciati sul mare.

Domenica: Marciana Marina – Golfo di Baratti (17 Mn circa) – San Vincenzo (6 Mn circa)
La mattina salpiamo presto con rotta Marina di San Vincenzo, facendo tappa nel Golfo di Baratti per goderci un ultimo bagno nello splendido scenario tra mare, golfo, scogliere e le stupende calette adiacenti, come Buca delle Fate o Cala Buia e con un po’ di fortuna, nei periodi con minore affluenza turistica, vedere le balene e i delfini giocare con la prua della nostra barca.

Weekend 1 - Avventuroso

Venerdì: San Vincenzo – Ortano per la notte (18 Mn circa)
Partenza dalla Marina di San Vincenzo con rotta verso Ortano, caletta in sabbia mista a ghiaia, dove possiamo passare la notte in rada e fare un giretto intorno all’isolotto di Ortano, ricco di un vivace via vai di pesci a pochi metri dalla riva.

Sabato: Ortano – Golfo Stella (13 Mn circa) – Fetovaia (9 Mn circa)
Da Ortano ci spostiamo verso Golfo Stella, situato fra l’omonimo capo e gli Isolotti Gemini. È largo circa 2 miglia e profondo altrettanto, diviso a metà da una stretta punta rocciosa, Capo Pini. Offre un buon riparo da tutti i venti settentrionali. Il miglior ancoraggio è a NE vicino alla spiaggia del lido dove si ancora su un fondale di sabbia buon tenitore. Dopo il pranzo in rada facciamo rotta a Fetovaia, una delle rade più famose e frequentate dell’Isola d’Elba. L’acqua cristallina e la sabbia bianca della spiaggia incorniciata dalla macchia mediterranea compongono un paesaggio da cartolina dai colori contrastanti. Offre la possibilità di godere delle bellezze sia marine che terrestri dell’Isola d’Elba. È possibile avvistare numerosi branchi di pesci con un semplice tuffo dalla barca, mentre per i più esperti subacquei c’è la possibilità di immergersi per vedere cernie, aragoste e una grotta sottomarina nel lato est del promontorio.

Domenica: Fetovaia – La Biodola (13,5 Mn circa) – San Vincenzo (26 miglia)
Partiamo la mattina all’alba per fare rotta verso la Biodola, uno dei golfi più affascinanti e famosi dell’isola che, grazie alla finissima sabbia bianca, offre uno spettacolo di colori tipici dei mari caraibici, un bagno e un pranzo veloci in rada per fare ritorno alla base.

Settimana 1 - Romantico

Domenica: San Vincenzo – Capraia (30 Mn)
La mattina partiamo facendo rotta verso Capraia, dove abbiamo la possibilità di scegliere se ormeggiare nel porto, nel campo boe o in rada nella baia antistante l’imboccatura del porto. Dopo l’Isola d’Elba e l’Isola del Giglio, Capraia è l’isola più grande dell’Arcipelago Toscano. È un’isola vulcanica, al suo centro è presente un piccolo laghetto alimentato dalle piogge, unico stagno naturale dell’arcipelago. Il profilo costiero è di circa 30 km. Le cale più ampie sono la “Cala del Porto”, “Porto Vecchio” e “La Mortola”, quest’ultima, raggiungibile solo con la barca, meta preferita dai turisti, in quanto è una meravigliosa baia dal fondo sabbioso e che in condizioni favorevoli di vento e mare, accumula una piccola spiaggia, l’unica in tutta l’isola. Il Paese e il Porto sono gli unici centri abitati che ospitano i circa 350 residenti (fino a 2500 ad agosto con i turisti).

Lunedì: Capraia – Fetovaia (25 Mn) – Giglio Campese (39 Mn)
Lunedì prendiamo il largo per dirigerci verso Fetovaia, una delle rade più famose e frequentate dell’Isola d’Elba. L’acqua cristallina e la sabbia bianca della spiaggia incorniciata dalla macchia mediterranea compongono un paesaggio da cartolina dai colori contrastanti. Offre la possibilità di godere delle bellezze sia marine che terrestri dell’Isola d’Elba. È possibile avvistare numerosi branchi di pesci con un semplice tuffo dalla barca, mentre per i più esperti subacquei c’è la possibilità di immergersi per vedere cernie, aragoste e una grotta sottomarina nel lato est del promontorio.

Da Fetovaia ci spostiamo poi verso l’isola del Giglio, con sosta a Giglio Campese, situato sul versante ovest dell’Isola al centro di una incantevole baia incorniciata dal faraglione (uno scoglio monolitico che emerge per circa 20 metri) sulla sinistra e dalla punta del fenaio (punta nord dell’isola con omonimo faro) sulla destra. I venti che spirano da sud, che qui giungono alle spalle, fanno, della baia di Campese, palestra ideale per amanti di surf e vela; mentre l’esposizione ad ovest ne fa teatro di stupendi tramonti.

Martedì: Giglio Campese – Giannutri con ancora a Cala Spalmatoio (15 Mn)
Da Giglio Campese partiamo per fare rotta verso Giannutri, con ancora a Cala Spalmatoio, una bellissima insenatura dell’isola. Storicamente utilizzato come spazio dedicato al rimessaggio e alla riparazione delle barche, ad oggi è famosa come rada per l’ormeggio delle imbarcazioni che hanno intenzione di scoprire un ennesimo scorcio naturale del territorio. L’approdo vanta una banchina in cemento armato che permette l’ormeggio e concede ingresso a imbarcazioni che vogliano godere del meraviglioso mare che bagna la costa. Quest’ area utilizzata dalle imbarcazioni da diporto, si trova sul lato settentrionale della rada ed è comunque soggetta a regole di navigazione e ormeggio.

Mercoledì: Giannutri – Cala delle Caldane (11 Mn) – Giglio Porto (2 Mn)
Cala delle Caldane, detta anche Spiaggia delle Caldane, è situata sul versante sudorientale dell’Isola del Giglio. Si tratta di una rada molto riservata con una piccola porzione di fine sabbia chiara a grani grossi raggiungibile solo via mare o attraverso una camminata di quasi 40 minuti attraverso un sentiero avventuroso e sconnesso nella vegetazione a picco sul mare.

Nei dintorni della rada gli amanti della solitudine potranno godere di un susseguirsi di cale e calette con scogli digradanti sul mare. Si tratta di una cala dai tratti selvaggi e molto riservata e spesso poco affollata, in cui domina un mare spettacolare da toni del turchese e smeraldo, cristallino e trasparente, con fondali sabbiosi digradanti e ricchi di posidonia, ideale per nuotare e per gli amanti dello snorkeling.

Per la notte ci dirigiamo a Gigio Porto, situato sul versante orientale dell’Isola, della quale costituisce l’unico porto. Primo insediamento visibile per i traghetti provenienti da Porto Santo Stefano, in epoca romana Giglio Porto fu il primo insediamento civile dell’isola.

Piccolo e pittoresco, dalle case multicolorate ed un mare di una limpidezza impensabile per un porto, riesce a conciliare, le esigenze commerciali con quelle turistiche. L’atmosfera molto vivace durante il giorno, con i traghetti che arrivano e partono e con i suoi numerosi negozi di ogni genere cambia del tutto la sera con la partenza dell’ultimo traghetto: il molo e le viuzze con i piccoli negozi e le botteghe artigianali invitano a tranquille passeggiate e a fermarsi in uno dei ristoranti, alcuni costruiti su palafitti, in una atmosfera davvero incantevole. In condizioni normali, Giglio Porto è generalmente ben protetto da quasi tutti i venti; quelli predominanti soffiano da Nord, Nord-Est e Sud-Est. Dal momento che Giglio Porto è prevalentemente considerato un punto di transito, all’interno del porto la nautica da diporto è poco assistita.

Giovedì: Giglio Porto – Porto Azzurro (35 Mn)
Dal Giglio ripartiamo verso l’Elba, facendo rotta verso Porto Azzurro, situato sul versante centro-orientale dell’Isola d’Elba.  Balza immediatamente agli occhi l’imponente fortezza di San Giacomo costruita nei primi anni del ‘600 sulla sommità del promontorio che domina il paese per volere degli spagnoli, interessati al controllo e alla difesa dell’area circostante. Dalla fine del XIX secolo il forte è divenuto penitenziario civile, motivo per cui nel 1947, agli albori del turismo elbano, fu deciso di cambiare la denominazione del villaggio da Porto Longone al più suggestivo nome di Porto Azzurro. In tal modo la località turistica volle crearsi una nuova immagine, non legata esclusivamente alla presenza del carcere.

Ai piedi della fortezza si è sviluppato il grazioso borgo marinaro. Dalla centrale Piazza Matteotti, affacciata sul mare e recentemente ristrutturata, si può ammirare il porto turistico che in estate ospita maestosi panfili e in inverno è vivacizzato prevalentemente dalla presenza di pescherecci e piccole imbarcazioni. Sul lungomare sorgono esclusivi e pittoreschi ristoranti costruiti su palafitte, mentre addentrandosi tra le numerose viuzze, ricche di negozi, è possibile ammirare la Chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna del Carmine e l’oratorio del Sacro Cuore di Maria, entrambe risalenti al XVIII secolo.

Venerdì: Porto Azzurro – Golfo di Baratti (18 Mn) – San Vincenzo (7 Mn)
La mattina salpiamo presto con rotta Marina di San Vincenzo, facendo tappa nel Golfo di Baratti per goderci un ultimo bagno nello splendido scenario tra mare, golfo, scogliere e le stupende calette adiacenti, come Buca delle Fate o Cala Buia e con un po’ di fortuna, nei periodi con minore affluenza turistica, vedere le balene e i delfini giocare con la prua della nostra barca.

Settimana 2 - Avventuroso

Sabato: San Vincenzo – Capraia (30 Mn)
Partiamo subito la sera di sabato con rotta a Capraia, per passare la notte in rada in una delle sue cale, le più ampie sono la “Cala del Porto”, “Porto Vecchio” e “La Mortola”. Dopo l’Isola d’Elba e l’Isola del Giglio, Capraia è l’isola più grande dell’Arcipelago Toscano. È un’isola vulcanica, al suo centro è presente un piccolo laghetto alimentato dalle piogge, unico stagno naturale dell’arcipelago. Il profilo costiero è di circa 30 km.

 

 

Domenica: Capraia – Capo Corso per bagno (18 Mn) – Saint Florent (27 Mn)
La domenica mattina salpiamo per dirigerci verso la Corsica, con prima tappa a Capo Corso per un bel bagno. Capo Corso è una penisola dell’isola, situata a nord-est. Le peculiarità geografiche e culturali rispetto al resto della regione hanno valso al capo Corso l’appellativo di “isola dentro l’isola”. Si estende da Bastia a Saint Florent, che sarà la nostra prossima tappa! Capoluogo della regione del Nebbio e secondo porto turistico dell’isola, Saint Florent è una tappa obbligata

in un viaggio in Corsica. Il villaggio è anche conosciuto per essere il punto di ingresso al deserto di Agriates, rinomato per le sue spiagge classificate tra le più belle della Corsica. Adagiato alla fine di una splendida baia e incorniciato dalle montagne, questo porto turistico ricorda che un tempo il borgo era un villaggio di pescatori. Una passeggiata sul porticciolo è d’obbligo tra le cose da fare a Saint-Florent, dove possiamo trovare numerosi bar e ristoranti per passare una serata all’insegna del divertimento. Bellissimo anche il suo centro storico, i vecchi vicoli traboccano di fascino e conducono, dolcemente, a graziose piazze romantiche, affascinanti chiese e fontane rinfrescanti.

Lunedì: Saint Florent – Loto e Saleccia (1Mn) – Calvi (28 Mn)
Da Saint Florent ci spostiamo verso Loto e Saleccia, due bellissime spiagge segrete custodite nel nord della Corsica raggiungibili soltanto via mare o in fuoristrada 4×4, situati all’interno della regione del Desert des Agriates. Questi veri e propri paradisi naturali offrono una sabbia bianca, una natura incontaminata e un’acqua limpida e cristallina, regalando un’esperienza unica a chi si trova in vacanza in Corsica. Dopo aver goduto di questo bellissimo paradiso, salpiamo verso Calvi.

Incastonata tra mare, montagne e foreste, la città arroccata di Calvi è particolare sia per la sua storia che per la sua geografia. La baia a forma di mezzaluna e le sue spiagge dalle acque turchesi garantiscono momenti di relax indimenticabili ai turisti in vacanza. Divisa in due, la città medievale è costituita da una parte alta, famosa per la sua cittadella, e una parte bassa, dove si sviluppa il vivace e variopinto porto turistico. Il porto turistico che costeggia la banchina Landry è un invito a passeggiare e a vivere un’atmosfera davvero unica. Infatti, in ogni momento della giornata, ci sono attimi da gustare: all’alba si può osservare la brulicante frenesia dei pescatori che riportano le reti piene mentre le barche dei viaggiatori oziano tranquille sulle acque del porto. All’ora di pranzo, il quartiere è più tranquillo e torna molto popolare la sera quando si anima con musica dal vivo, concerti di strada e feste. Imperdibile fare colazione o pranzo al porto, in quanto è uno dei luoghi vivaci della città, ideale per trovare caffè e ristoranti all’aperto.

Martedì: Calvi – Girolata (16 Mn)
Martedì facciamo rotta verso Girolata, riserva naturale sia marina che terrestre, forse il più prezioso gioiello naturalistico dell’isola. Girolata è un piccolo borgo che vive in una situazione di totale isolamento, lontano anni luce dalla modernità, affacciata su una delle zone più selvagge della Corsica, fatta di montagne che arrivano fino al mare, del suono delle onde e dei profumi della macchia mediterranea.

 

Mercoledì: Girolata – L’Ile Rousse (30 Mn) – Centuri (27Mn)
Dalla Girolata, ci aspettano 30 miglia di navigazione per raggiungere l’Ile Rousse. Il nome è stato ispirato dal colore ocra dell’isoletta rocciosa usata come porto naturale ed era originariamente in italiano, allora la lingua ufficiale della Corsica; venne francesizzato nel 1848. Sul lungomare sono presenti diverse spiagge di sabbia fine e chiara, perfette per un bagno. In città sono presenti diversi monumenti degni di essere visitati: Torre dello Scalo, Torre della Pietra e la Chiesa dell’Immacolata Concezione sono solo alcuni.

 

Da qua facciamo poi rotta a Centuri, per passare la notte ammirando dalla rada una tra i più bei borghi della Corsica. Di origine romana, questo affascinante villaggio di pescatori è un vero gioiello di Capo Corso. Costruito intorno a una manciata di case, il borgo trova il suo fulcro nel coloratissimo porticciolo, grazie alle reti multicolori dei pescatori, che perpetuano da secoli l’ancestrale tradizione della pesca delle aragoste. Autentico, rilassato e romantico al tramonto e alla sera, Centuri è un luogo magico che rimarrà nella tua memoria.

Giovedì: Centuri – Capraia (24 Mn)
È l’ora di riavvicinarsi alla terra ferma, quindi partiamo nuovamente per fare di nuovo rotta a Capraia e goderci l’ultima serata di questa magnifica vacanza in giro per le splendide acque del Mar Tirreno. Se siamo fortunati, ormeggiamo nel porto, così da scendere a terra e fare un giro tra i locali e i ristoranti che si trovano sull’isola.

 

 

Venerdì: Capraia – Golfo di Baratti (29Mn) – San Vincenzo (5 Mn)
La mattina salpiamo presto con rotta Marina di San Vincenzo, facendo tappa nel Golfo di Baratti per goderci un ultimo bagno nello splendido scenario tra mare, golfo, scogliere e le stupende calette adiacenti, come Buca delle Fate o Cala Buia e con un po’ di fortuna, nei periodi con minore affluenza turistica, vedere le balene e i delfini giocare con la prua della nostra barca.

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