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16
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Itinerary
Itinerario Garibaldi 1 week

1° giorno : Portisco – Cala di Volpe – Porto Cervo (10 miglia)
Il primo giorno di navigazione è prevista una veleggiata molto rilassante, lascerete Portisco la mattina e navigando per 3 miglia in direzione Nord arriverete dopo solo mezz’ora a Cala di Volpe, la baia è caratterizzata da una lunga spiaggia e dal famoso Hotel omonimo. Il ridosso è ottimo con la maggior parte dei venti, di conseguenza la rada è spesso affollata soprattutto da yacht di grandi dimensioni. Lasciato il vostro ancoraggio farete rotta verso Porto Cervo che dista 7 miglia, un’ora di navigazione.

Vi consigliamo di contattare la marina per telefono allo 0789-905605 o tramite Vhf sul canale 9,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

Il paese e la marina di Porto Cervo sono divisi in due zone distinte: il centro è adiacente al porto vecchio, la nuova marina si trova nella parte più profonda dell’insenatura naturale.

Porto Cervo è certamente una delle destinazioni turistiche più eleganti ed esclusive al mondo. E’ stata, nei primi anni sessanta, il punto di partenza da cui l’Aga Khan decise di creare la Costa Smeralda. Da allora è la meta preferita per i personaggi noti nel mondo degli affari, della politica e dello spettacolo; vi si svolgono le manifestazioni veliche più importanti del Mediterraneo, solitamente a settembre, ad esempio le regate dei maxi yacht e delle barche d’epoca. Le boutique di famosi stilisti, i ristoranti e i locali notturni sono la cornice di un villaggio incantato che per molti aspetti sembra più un set cinematografico che un villaggio.

2° giorno : Porto Cervo – Cala Spalmatore – La Maddalena ( 20 miglia)
Mollati gli ormeggi prestate attenzione alla secca del cervo che si trova a mezzo miglio dall’imboccatura del porto e và lasciata a sinistra. Dopodiché veleggerete verso la punta Nord dell’Isola di Caprera per andare ad ancorarvi a Cala Spalmatore, bellissima baia posta a Nord-Est dell’Isola della Maddalena, il percorso è di 10 miglia, circa un’ora e mezza di navigazione.

Qui potrete fare un’escursione con il tender per ammirare la costa, in questa zona molto frastagliata. Salpata l’ancora farete il giro dell’Isola della Maddalena passando da Nord per andare ad ormeggiarvi, dopo 10 miglia, a Cala Gavetta, il porto della Maddalena. Vi consigliamo di contattarli per telefono allo 0789-730121 per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca. Il paese è caratteristico ed accogliente e la base di partenza ideale per visitare via terra l’Isola di Caprera ed in particolar modo la casa di Garibaldi.
E’, infatti, a Caprera che l’Eroe dei due mondi fu esiliato e morì il 2 giugno 1882, vicino alla casa si trova la sua tomba all’ombra di alberi da lui stesso piantati. Oggi la casa è un museo che vi consigliamo di visitare, per informazioni potrete telefonare allo 0789-727162.

3° giorno : La Maddalena – Santa Maria – Santa Teresa di Gallura (17 miglia)
Uscendo dal porto della Maddalena farete rotta verso l’isola di Santa Maria, navigando fra l’isola di Spargi e l’isola della Maddalena, percorrerete 7 miglia in circa un’ora. L’ingresso della Cala di Santa Maria è caratterizzato da una secca posta al centro, si entra passando a dritta o a sinistra.

Questa isola è uno dei punti più a Nord della Sardegna, la baia si distingue per l’acqua cristallina ed il fondo sabbioso buon tenitore; sulla dritta della spiaggia si trova un piccolo molo dove le barche a vela non possono ormeggiare.

Santa Maria è l’unica isola minore dell’arcipelago ad essere abitata nel periodo estivo. La navigazione verso Santa Teresa di Gallura durerà circa un’ora e mezza, 10 miglia. L’insenatura naturale che ospita il porto è profonda, la marina è stata recentemente ristrutturata, vi consigliamo di contattarli per telefono allo 0789-751936 o tramite Vhf sul canale 9,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca. Il paese offre degli splendidi scorci sulle Bocche di Bonifacio, fra le tradizioni locali vi è la raccolta e la lavorazione del corallo, sono quindi molti i negozi che propongono oggetti e gioielli in questo materiale.

4° giorno : Santa Teresa di Gallura – Lavezzi – Palau (18 miglia)
L’Isola di Lavezzi dista 6 miglia da Santa Teresa di Gallura, vi arriverete in un’ora circa. La rada più bella di Lavezzi è Cala Lazarina nella parte Sud-Ovest dell’isola, studiate bene le carte nautiche prima di entrare. L’isola è disabitata, ma capita di incontrare, anche in spiaggia, qualche asino e qualche mucca che pur non essendo pericolosi creano sempre un certo scompiglio fra i turisti non informati. Vicino alla spiaggia si trova il cimitero dove è sepolto l’equipaggio della Fregata francese Semillante che affondò sugli scogli di questa isola nel 1885.

Lavezzi è una delle isole più belle della zona, meta imperdibile. Una volta salpata l’ancora rientrerete nell’arcipelago della Maddalena lasciando a sinistra l’isola di Budelli e a dritta l’isola di Spargi. Dopo una navigazione di 12 miglia, due ore circa, arriverete nel porto di Palau. Vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo 0789-708435 o tramite Vhf sul canale 9, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

5° giorno : Palau – Cala Corsara – Poltu Quatu (13 miglia)
Usciti dal porto di Palau farete rotta per l’Isola di Spargi dove vi potrete ancorare dopo meno di un’ora, 4 miglia, a Cala Corsara. La baia è caratterizzata da rocce granitiche levigate, acqua cristallina e sabbia bianca finissima.

E’ un ottimo ridosso con il Maestrale. Nel pomeriggio, levata l’ancora, potrete navigare fra le isole dell’arcipelago in direzione di Poltu Quatu, il porto sorge in un’insenatura naturale molto stretta e profonda, lo raggiungerete dopo 9 miglia, circa un’ora e mezza di navigazione. Vi consigliamo di contattare la marina per telefono allo 0789-99477 o tramite Vhf sul canale 9, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

6° giorno : Poltu Quatu – Golfo della Marinella – Portisco (15 miglia )
Lasciato Poltu Quatu navigherete verso Est, passerete davanti a Porto Cervo per poi rientrare nel Golfo di Congianus, da cui eravate partiti il primo giorno. Raggiungerete il Golfo della Marinella dopo due ore circa, 12 miglia.

La baia è molto bella, caratterizzata da una spiaggia lunga cinquecento metri di sabbia bianchissima. Mezz’ora di navigazione vi separano dalla vostra meta finale, Portisco è a 3 miglia. Vi consigliamo di contattare la marina per telefono allo 0789-33520 o tramite Vhf sul canale 69,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

Itinerario Monaci 2 week

1° GIORNO: Portisco –> Cala Sabina -> Porto Cervo (12 miglia)

Il primo giorno delle vostre vacanze prevede una navigazione breve e piacevole, il modo migliore per prendere confidenza con la barca. Farete rotta verso Cala Sabina che raggiungerete in mezz’ora circa, 3 miglia.
Fate attenzione alla secca di Punta Sabina che essendo a trecento metri dalla costa è pericolosa. La baia è riparata con venti dal quadrante Sud ed è caratterizzata dal passaggio di un trenino i cui binari si trovano a venti metri dalla spiaggia.

l trenino si ferma per far salire e scendere i bagnanti. Lasciato il vostro ancoraggio farete rotta verso Porto Cervo che dista 9 miglia, un’ora e mezza di navigazione. Vi consigliamo di contattare la marina per telefono allo 0789-905605 o tramite Vhf sul canale 9,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.
Il paese e la marina di Porto Cervo sono divisi in due zone distinte: il centro è adiacente al porto vecchio, la nuova marina si trova nella parte più profonda dell’insenatura naturale.
Porto Cervo è certamente una delle destinazioni turistiche più eleganti ed esclusive al mondo. E’ stata, nei primi anni sessanta, il punto di partenza da cui l’Aga Khan decise di realizzare la Costa Smeralda.
Da allora è la meta preferita per i personaggi noti nel mondo degli affari, della politica e dello spettacolo; vi si svolgono le manifestazioni veliche più importanti del Mediterraneo, solitamente a settembre, ad esempio le regate dei maxi yacht e delle barche d’epoca. Le boutique di famosi stilisti, i ristoranti e i locali notturni sono la cornice di un villaggio incantato che per molti aspetti è più simile ad un set cinematografico.

2° GIORNO: Porto Cervo –> Cala Coticcio –> Cannigione  (13 miglia)

Lasciando Porto Cervo prestate attenzione alla Secca del Cervo, segnalata con una meda, lasciatela alla vostra sinistra. La navigazione vi porterà sino alla splendida Isola di Caprera per ancorarvi a Cala Coticcio.
La distanza è di 6 miglia, circa un’ora di navigazione. La baia è formata da due piccole spiagge e offre un forte contrasto di colori fra il granito degli scogli e l’acqua cristallina.
Una volta salpata l’ancora navigherete per 7 miglia, circa un’ora e mezza, per arrivare nel porto di Cannigione che si trova nella parte più profonda del Golfo di Arzachena; vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo 0789-88422, o tramite Vhf sul canale 11, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

3° GIORNO: Cannigione –> Cala Portese –> Palau (13 miglia)

Navigando per un ora circa, 6 miglia, raggiungerete Cala Portese che è situata nella parte Sud-Est dell’Isola di Caprera, il ridosso è ottimo con tutti i venti dei quadranti Sud e Ovest. Lasciata la baia passerete a Sud delle isole di Caprera e Santo Stefano e a Nord di Capo d’Orso; quest’ultimo viene così chiamato perché le rocce granitiche formano la sagoma di un Orso, visibile quando si ha il Capo a Sud-Est.

La distanza fra Cala Portese e il porto di Palau è di 7 miglia, un’ora abbondante di navigazione. Il tratto di mare fra La Maddalena e Palau vede il passaggio continuo dei traghetti che uniscono la Sardegna alla maggiore delle isole dell’arcipelago, anche per questo motivo Palau è uno dei paesi più frequentati del Nord Sardegna. Vi consigliamo di contattare il marina per telefono allo 0789-708435, o tramite Vhf sul canale 9, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

4°GIORNO: Palau – > Cecca di Morto –> Santa Maria (7 miglia)

Usciti dal porto di Palau farete rotta verso Punta Sardegna, dopodiché verso Nord passando fra le isole di Spargi e della Maddalena, arriverete nella rada di Cecca di Morto dopo 6 miglia in un’ora circa.
Il tratto di mare compreso fra le tre isole di Razzoli, Budelli e Santa Maria forma la rada di Cecca di Morto ottimo riparo con il Maestrale e più in generale con i venti del quadrante Nord.
La prima spiaggia che vedrete sull’Isola di Budelli è nota come la spiaggia Rosa, qui le correnti hanno portato, nel corso degli anni, residui di conchiglie e di corallo di questo colore.

Negli anni ’70 e ’80 molti turisti portarono via la sabbia rosa come ricordo, la conseguenza è stata che ora il colore è meno intenso e l’accesso alla spiaggia è vietato.
L’ancoraggio è possibile a Est dell’isola di Budelli, ma attenzione perché il fondale molto basso non consente di passare fra le isole. La prima notte in rada della vostra crociera la potrete trascorrere nella cala di Santa Maria che dista un solo miglio da Cecca di Morto. Entrando nella baia fate attenzione alla secca che è posta al centro.
Santa Maria è l’unica delle tre isole ad essere abitata, durante tutto l’anno da un pastore col suo gregge, a cui d’estate si aggiungono i proprietari delle poche case presenti sull’isola.

5°GIORNO: Santa Maria –> Cala Marmorata –> Santa T. di Gallura (11 miglia)

Salpata l’ancora farete rotta verso Cala Marmorata, navigando fra l’Isola di Spargi e l’Isola di Budelli, percorrerete 7 miglia in circa un’ora. La baia è grande ed è un buon ridosso coi venti dei quadranti Sud ed Ovest.
La navigazione verso Santa Teresa di Gallura durerà poco più di mezz’ora, 4 miglia. L’insenatura naturale che ospita il porto è profonda, la marina è stata recentemente ristrutturata, vi consigliamo di contattarli per telefono allo 0789-751936 o tramite Vhf sul canale 9,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.
Il paese offre degli splendidi scorci sulle Bocche di Bonifacio, fra le tradizioni locali vi è la raccolta e la lavorazione del corallo, sono quindi molti i negozi che propongono oggetti e gioielli in questo materiale.

6°GIORNO: Santa Teresa di Gallura –> Lavezzi –> Bonifacio (12 miglia)

L’Isola di Lavezzi dista 6 miglia da Santa Teresa di Gallura, veleggerete circa un’ora verso Nord. La rada più bella di Lavezzi è Cala Lazarina nella parte Sud-Ovest dell’isola, studiate bene le carte nautiche prima di entrare. L’isola è disabitata, ma capita di incontrare, anche in spiaggia, qualche asino e qualche mucca che pur non essendo pericolosi creano sempre un certo scompiglio fra i turisti non informati.
Vicino alla spiaggia si trova il cimitero dove è sepolto l’equipaggio della Fregata francese Semillante che affondò sugli scogli di quest’isola nel 1885. Lavezzi è una delle isole più belle della zona, meta imperdibile.
Bonifacio è un porto naturale sicuro con qualsiasi vento, ci arriverete dopo 6 miglia, un’ora circa. Dal mare si nota il costone bianco, diversissimo dal tipico granito della zona, con le case a picco sul mare.
Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95731007 o tramite Vhf sul canale 9. L’antica città fortificata di Bonifacio si trova nella parte alta del costone, da qui si può godere di una splendida vista sulle Bocche di Bonifacio e la Sardegna.

7°GIORNO: Bonifacio –> Rondinara (15 miglia)

Il Golfo di Rondinara è un ridosso naturale 15 miglia a Nord di Bonifacio, lo raggiungerete in circa due ore e mezza lasciando a sinistra le isole di Lavezzi e Cavallò; vi sconsigliamo di navigare per il passaggio della Piantavela che è percorribile ma pericoloso.
Arrivati a Rondinara vi potrete ancorare:  con il bel tempo dove preferirete, in caso di venti dal quadrante Est l’ancoraggio più protetto è nella parte Nord del golfo, fra la secca e la spiaggia. Da questa posizione, che è la migliore per trascorrere la notte in rada, non si vede il mare aperto, sembra di essere in un lago.

8°GIORNO: Rondinara –> Baia di San Cipriano –> Porto Vecchio (17 miglia)

La Baia di San Cipriano è situata immediatamente a Nord del Golfo di Porto Vecchio vi arriverete dopo 12 miglia di navigazione in circa due ore. Porto Vecchio dista 5 miglia, meno di un’ora di navigazione. L’ingresso nel golfo è lungo e delimitato da boe; và seguito con attenzione, particolarmente in vicinanza dell’ingresso del porto. E’ meglio arrivare di giorno. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95701793 o tramite Vhf sul canale 9.
La cittadina antica è cinta da mura fortificate, rispetto al porto è in cima ad una lunga salita. Merita di essere visitata perché molto caratteristica e ricca di ristoranti.

9°GIORNO: Porto Vecchio –> Santa Manza –> Cavallò (25 miglia)

Il nono giorno della vostra crociera prevede la navigazione più lunga, vi consigliamo di staccare gli ormeggi entro le dieci. Il Golfo di Santa Manza dista 17 miglia da Porto Vecchio, tre ore di navigazione.Il golfo e molto profondo e offre due ancoraggi, uno davanti alla spiaggia di Balistra, l’altro nella parte più a Sud dell’insenatura, quest’ultimo è certamente il più ridossato.

L’Isola di Cavallò si trova 8 miglia a Sud rispetto al vostro ancoraggio, un’ora e mezza di navigazione. Il porto è di recente costruzione, prendete contatto con il marina prima del vostro ingresso: tramite Vhf sul canale 9 oppure per telefono al numero 04-95701009. L’Isola non ha un vero e proprio paese, c’è solo un piccolo villaggio vicino al porto, Cavallò è disseminata di ville molto esclusive ed è stata quindi costruita una pista per soli aerei privati.

10°GIORNO: Cavallò –> Porto Puddu –> La Maddalena (14 miglia)

Lasciato il porto di Cavallò potrete tenere una rotta di 165 gradi per raggiungere dopo 10 miglia di navigazione, meno di due ore, il golfo di Porto Puddu. La baia è molto grande ed un ottimo riparo con quasi tutti i venti. L’Isola Cavalli chiude la baia a Ovest ed è unita alla Sardegna da un istmo di sabbia, per questo motivo la spiaggia è molto frequentata dai surfisti che con i venti predominanti nella zona possono sempre trovare condizioni ideali ad Est o ad Ovest dell’istmo. Salpata l’ancora passerete a Nord di Punta Sardegna per andare ad ormeggiarvi, dopo 4 miglia, a Cala Gavetta, il porto della Maddalena. Vi consigliamo di contattarli per telefono allo 0789-730121 per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

Il paese è caratteristico ed accogliente ed è la base di partenza ideale per visitare via terra l’Isola di Caprera ed in particolar modo la casa di Garibaldi. E’, infatti, a Caprera che l’Eroe dei due mondi fu esiliato e morì il 2 giugno 1882, vicino alla casa si trova la sua tomba all’ombra di alberi da lui stesso piantati. Oggi la casa è un museo che vi consigliamo di visitare, per informazioni potrete telefonare allo 0789-727162.

11° GIORNO: La Maddalena –> Cala Ferrigno –> Poltu Quatu (14 miglia)

Usciti dal porto della Maddalena farete rotta per l’Isola di Spargi dove vi potrete ancorare dopo poco più di mezz’ora, 4 miglia, a Cala Ferrigno. La baia si trova nella parte Ovest dell’Isola ed è un ottimo ridosso con il Maestrale; è possibile stare in rada oppure dare le cime a terra sulla testata di un molo in cemento che fu costruito per motivi militari durante la guerra. L’Isola è disabitata e da cala Ferrigno parte un sentiero per visitare l’interno, ve lo consigliamo, il panorama e i profumi di quest’isola selvaggia sono molto suggestivi.
Nel pomeriggio, levata l’ancora, potrete navigare fra le isole dell’arcipelago in direzione di Poltu Quatu, il porto sorge in un’insenatura naturale molto stretta e profonda, lo raggiungerete dopo 10 miglia, circa un’ora e mezza di navigazione. Vi consigliamo di contattare la marina per telefono allo 0789-99477 o tramite Vhf sul canale 9, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

12° GIORNO: Poltu Quatu –> Golfo del Pevero –> Cala di Volpe  (9 miglia)

Mollati gli ormeggi farete rotta verso il Passo delle Bisce lasciando a dritta l’Isolotto Cappuccini, il Golfo del Pevero dista 5 miglia che percorrerete in meno di un’ora. Prima di arrivarci passerete davanti a Porto Cervo, prestate la massima attenzione alla Secca del Cervo, la cui meda dovrete lasciare a dritta. Il Golfo del Pevero si trova a Sud di Porto Cervo ed è un ottimo riparo con i venti dai quadranti Sud e Ovest.
Lasciata la rada del Pevero navigherete nel Passo delle Galere che si trova fra le Isole di Li Nibani e le Isole delle Rocche, Cala di Volpe dista 4 miglia, mezz’ora circa. La baia di Cala di Volpe è caratterizzata da una lunga spiaggia e dal famoso Hotel omonimo. Il ridosso è ottimo con la maggior parte dei venti, di conseguenza la rada è spesso affollata soprattutto da yacht di grandi dimensioni. Se il tempo lo consente vi consigliamo di trascorrere la notte in rada.

13°GIORNO: Cala di Volpe –> Mortorio –> Portisco (7 miglia)

L’Isola di Mortorio è famosa per i suoi paesaggi selvaggi, ospita una numerosissima colonia di gabbiani ed è stata teatro di numerose riprese cinematografiche; si trova 3 miglia ad Est di Cala di Volpe, una veleggiata di mezz’ora circa.
La rada più bella è posta a Sud-Ovest dell’isola. Meno di un’ora di navigazione vi separano dalla vostra meta finale, Portisco è a 4 miglia.
Vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo  0789-33520, o tramite Vhf sul canale 69,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

Itinerario Nelson 1 week

1° giorno : Portisco- Cala Coticcio – Palau (21miglia)

La prima navigazione vi porterà da Portisco sino alla splendida Isola di Caprera per ancorarvi a Cala Coticcio. La distanza è di 13 miglia, circa due ore di navigazione, in cui potrete navigare fra le isole di Soffi e Mortorio e la famosissima Cala di Volpe, riparo naturale per grandi e piccole imbarcazioni.
Superati gli isolotti di Li Nibani avrete su rotta 320° Cala Coticcio, la baia è caratterizzata da due piccole spiagge e dal forte contrasto di colori fra il granito degli scogli e l’acqua cristallina.
Una volta salpata l’ancora navigherete per 8 miglia, circa un’ora e mezza, per arrivare nel porto di Palau; vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo 0789-708435, o tramite Vhf sul canale 9, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

2° giorno : Palau – Isola di Budelli – Porto Vecchio (30miglia)

Il secondo giorno di navigazione è il più impegnativo della settimana, è quindi consigliabile partire presto. Poco dopo l’uscita dal porto avrete sulla vostra sinistra la Rada di Mezzo Schifo, nota anche come Baia di Nelson, così chiamata perché l’Ammiraglio inglese era solito ancorarvisi con tutta la flotta per poi addestrare gli equipaggi a navigare in acque ristrette fra le isole dell’arcipelago.
Veleggiando fra le isole della Maddalena e Spargi arriverete dopo 6 miglia, un’ora circa, alle isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria. L’ancoraggio normalmente più sicuro è Cecca di Morto. Vi consigliamo di visitare la Spiaggia Rosa e le altre piccole spiagge di queste tre isole con il tender.

Vi separano da Porto Vecchio 24 miglia, quattro ore circa di navigazione. L’ingresso nel golfo di Porto Vecchio è lungo e delimitato da boe ; và seguito con attenzione, particolarmente in vicinanza dell’ingresso del porto; è consigliabile arrivare di giorno.
Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95701793 o tramite Vhf sul canale 9.
La cittadina antica è cinta da mura fortificate, rispetto al porto è in cima ad una lunga salita. Merita di essere visitata perché molto caratteristica e ricca di ristoranti.

3° giorno : Porto Vecchio – Golfo di Rondinara (14 miglia)

Il Golfo di Rondinara è uno splendido ridosso naturale 14 miglia a Sud di Porto Vecchio, lo raggiungerete in circa due ore e mezza. Condizioni meteo permettendo potrete trascorrervi la notte.
Con il bel tempo potrete ancoravi dove preferirete, in caso di venti dal quadrante Est l’ancoraggio più protetto è nella parte Nord del golfo, fra la secca e la spiaggia. Da questa posizione non si vede il mare aperto, sembra di essere in un lago.

4° giorno : Golfo di Rondinara – Isola di Lavezzi – Bonifacio (15miglia)

L’Isola di Lavezzi dista 9 miglia dal Golfo di Rondinara, veleggerete circa un’ora e mezza verso Sud lasciando a dritta l’Isola di Cavallò. La rada più bella di Lavezzi è Cala Lazarina nella parte Sud-Ovest dell’isola, studiate bene le carte nautiche prima di entrare. L’isola è disabitata, ma capita di incontrare, anche in spiaggia, qualche asino e qualche mucca che pur non essendo pericolosi creano sempre un certo scompiglio fra i turisti non informati.
Vicino alla spiaggia si trova il cimitero dove è sepolto l’equipaggio della Fregata francese Semillante che affondò sugli scogli di quest’isola nel 1885. Lavezzi è una delle isole più belle della zona, meta imperdibile.

Bonifacio è un porto naturale sicuro con qualsiasi vento, ci arriverete dopo 6 miglia, un’ora circa. Dal mare si nota il costone bianco, diversissimo dal tipico granito della zona, con le case a picco sul mare.
Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95731007 o tramite Vhf sul canale 9. Come Porto Vecchio anche Bonifacio ha l’antica città fortificata nella parte alta del costone, da qui si può godere di una splendida vista sulle Bocche di Bonifacio e la Sardegna.

5° giorno : Bonifacio – Isola Piana – La Maddalena (19miglia)

La navigazione verso l’Isola Piana è breve, appena 5 miglia, un’ora circa. Superata la Punta di Sperono potrete ancorarvi a Sud-Ovest dell’isola in un ampio specchio d’acqua con fondo sabbioso di quattro/cinque metri. La lingua di sabbia che unisce l’Isola Piana alla Corsica non permette il passaggio delle imbarcazioni, la profondità è al massimo di un metro, ma regala colori bellissimi.

Vi consigliamo di scendere a terra con il tender. Una volta salpata l’ancora lascerete a sinistra l’Isola di Lavezzi e rientrerete nell’arcipelago della Maddalena passando fra Spargi e Budelli. Dopo una navigazione di 14 miglia, due ore e mezza circa, arriverete a Cala Gavetta, il porto della Maddalena. Vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo 0789-730121 per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca. Il paese è caratteristico ed accogliente.

6° giorno : La Maddalena – Isola di Mortorio – Portisco (19miglia)

L’Isola di Mortorio è famosa per i suoi paesaggi selvaggi, ospita una numerosissima colonia di gabbiani ed è stata teatro di numerose riprese cinematografiche. La raggiungerete veleggiando per 15 miglia, circa due ore e mezza.
La rada più bella è posta a Sud-Ovest dell’isola. Meno di un’ora di navigazione vi separano dalla vostra meta finale, Portisco è a 4 miglia. Vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo  0789-33520, o tramite Vhf sul canale 69,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

Itinerario Giraglia 2 week

1° GIORNO: Portisco -> Isola di Spargi –> Bonifacio (33 miglia)

La prima meta della vostra vacanza sarà Cala Corsara, nell’Isola di Spargi. La raggiungerete in tre ore circa navigando, per 19 miglia, in un tratto di mare bellissimo fra la Sardegna e le isole di Caprera e La Maddalena.
Cala Corsara è caratterizzata da rocce granitiche levigate, acqua cristallina e sabbia bianca finissima. E’ un ottimo ridosso con il Maestrale. Salpata l’ancora farete rotta per la Corsica attraversando le famose Bocche di Bonifacio, e arriverete nel porto di Bonifacio dopo 14 miglia, circa due ore e mezza di navigazione. Bonifacio è un porto naturale sicuro con qualsiasi vento. Dal mare si nota il costone bianco, diversissimo dal tipico granito della zona, con le case a picco sul mare.

Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95731007 o tramite Vhf sul canale 9. Nella parte alta del costone si trova la parte antica e fortificata di Bonifacio, da qui si può godere di una splendida vista sulle Bocche di Bonifacio e la Sardegna.

2°  giorno : Bonifacio -> Golfo di Rondinara -> Porto Vecchio (29 miglia)

Il Golfo di Rondinara è uno splendido ridosso naturale 15 miglia a Nord di Bonifacio, lo raggiungerete in circa due ore e mezza. Con il bel tempo potrete ancoravi dove preferirete, in caso di venti dal quadrante Est l’ancoraggio più protetto è nella parte Nord del golfo, fra la secca e la spiaggia. Da questa posizione non si vede il mare aperto, sembra di essere in un lago. Porto Vecchio dista 14 miglia, due ore e mezza di navigazione.

L’ingresso nel golfo è lungo e delimitato da boe ; và seguito con attenzione, particolarmente in vicinanza dell’ingresso del porto. E’ meglio arrivare di giorno. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95701793 o tramite Vhf sul canale 9.
La cittadina antica è cinta da mura fortificate, rispetto al porto è in cima ad una lunga salita. Merita di essere visitata perché molto caratteristica e ricca di ristoranti.

3°   giorno : Porto Vecchio -> Baia di Favone –> Campoloro (51 miglia)

Il terzo e il quarto giorno sono i più impegnativi, tante miglia per superare il tratto della Corsica più piatto e meno interessante, sarete ricompensati nelle tappe successive in cui visiterete posti bellissimi. Vi suggeriamo di partire presto in modo da poter fare una sosta nella Baia di Favone, la raggiungerete in due ore e mezza circa, la distanza è di 15 miglia.

Questo ridosso è l’ultimo prima dei porti di Solenzara e Campoloro. Partendo dalla Baia di Favone avrete davanti 36 miglia, circa sei ore di navigazione per giungere nel porto di Campoloro. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95380761 o tramite Vhf sul canale 9.

4°   giorno : Campoloro -> Cala dello Zurletto -> Porto di Capraia (45 miglia)

La tappa odierna ha il fascino della navigazione d’altura, 44 miglia sulla stessa rotta, 18 gradi, in mezzo al mare e senza costa in vista. Impiegherete circa sette ore per arrivare all’isola di Capraia e fare tappa a Cala Zurletto che si trova ad un solo miglio dal porto ed è uno dei pochi ridossi dell’isola dell’Arcipelago Toscano.
Capraia è un’isola di origine vulcanica, ha trecento abitanti e una sola strada lunga ottocento metri. Il paese è caratterizzato dalla fortezza di San Giorgio costruita nel XVI secolo durante la dominazione genovese. Il porto è piccolo, è opportuno arrivare presto.

5°   giorno : Porto di Capraia -> Cala Mortola –> Macinaggio (20 miglia)

Il programma del quinto giorno è più rilassante dei giorni precedenti, un solo miglio per raggiungere Cala Mortola, posta a Nord del porto di Capraia e buon ridosso con venti da Sud e Sud-Est. Salpata l’ancora farete rotta per la Corsica, giungerete a Macinaggio dopo 19 miglia di navigazione, circa tre ore. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95354257 o tramite Vhf sul canale 9.
Il porto di Macinaggio è il più a Nord della Corsica ed è molto frequentato dalle barche in arrivo dalla Costa Azzurra e dalla Liguria.

6°   giorno : Macinaggio -> Rada di Santa Maria -> Saint Florent (29 miglia)

Usciti dal porto di Macinaggio farete rotta per lasciare alla vostra sinistra le isole Finocchiarola dietro le quali si trova la Rada di Santa Maria, vi arriverete in mezz’ora circa, appena 3 miglia.
La rada si trova su Capo Corso, l’estremità Nord della Corsica. In vista l’isola della Giraglia, da cui prende il nome la famosa regata d’altura. Se vi capita di passare Capo Corso con mare piatto potreste avvistare una balena, è infatti ormai certo che il tratto di mare compreso fra la Liguria e Capo Corso sia il più frequentato, in Meditterraneo, da questi cetacei. Vi suggeriamo di lasciare la Rada di Santa Maria non oltre il primo pomeriggio cosicché potrete essere circa quattro ore dopo nel porto di Saint Florent, la distanza è di 26 miglia.

Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95370079 o tramite Vhf sul canale 9. Il paese di Saint Florent è molto accogliente e offre molti ristoranti e negozi, il posto giusto per festeggiare le 200 miglia percorse, metà del vostro viaggio.

7°   giorno : Saint Florent -> Ansa di Porajola –> Calvì (31 miglia)

Il tratto di costa compreso fra Saint Florent e Calvì è il più esposto al maestrale, che spesso arriva in giornate di bel tempo e senza preavvisi evidenti. E’ consigliabile seguire con particolare attenzione il meteo prima di partire.
Col bel tempo potrete fare tappa nell’ansa di Porajola che raggiungerete dopo 16 miglia in circa due ore e mezza. La spiaggia è molto bella, di sabbia finissima, l’ancoraggio è sicuro con venti dai quadranti Est e Sud. Sé dovesse iniziare a soffiare con forza il maestrale potrete fare rotta verso il porto dell’Isola Rossa, a sole 6 miglia. Calvì è la vostra meta del giorno, vi giungerete dopo due ore e mezza veleggiando per 15 miglia. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95651060 o tramite Vhf sul canale 9.
Il paese è tipicamente Corso, cinto da mura fortificate come Bonifacio e Porto Vecchio. Subito fuori dal porto si trova una lunghissima spiaggia molto frequentata, che protegge dal maestrale una rada molto ampia, dove possono trovare riparo centinaia di imbarcazioni; è una pèreziosa alternativa al porto in caso di sovraffollamento e di maltempo. Calvì è certamente uno dei posti più belli della Corsica.

8°   giorno : Calvì -> Golfo di Girolata (24 miglia)

Una volta lasciato il porto di Calvì inizierà la vostra discesa verso Sud sulla costa Ovest della Corsica. Dopo una navigazione di 24 miglia, quattro ore circa, arriverete nella famosa baia della Girolata. Potrete passare la notte in quest’ottimo ridosso naturale, meta di molte imbarcazioni perché sicurissimo e selvaggio, infatti non ci sono strade che vi arrivino e il paese più vicino dista due ore a piedi.

9°   giorno : Golfo di Girolata –> Ajaccio (36 miglia)

La costa Ovest della Corsica è molto diversa da quella Est, quest’ultima è per un lungo tratto piatta e senza insenature. Quella Ovest è molto frastagliata, caratterizzata da quattro profondi golfi : Porto, Sagone, Ajaccio e Valinco. La navigazione odierna vi porterà dal Golfo della Girolata ad Ajaccio, 36 miglia, sei ore circa senza scalo. Potrete trascorrere la mattinata nella rada che vi ha ospitato per la notte e salpare l’ancora verso le 12.00.
Nella parte Nord dell’ingresso del Golfo di Ajaccio si trovano le Isole Sanguinarie, è possibile passare fra la terra e le isole rasentando Punta Parata. In caso di mare formato o di navigazione notturna è opportuno fare il periplo delle isole ed evitare il passaggio ristretto.
Ajaccio ha due porti turistici  La Cittadelle Tino Rossi è il porto storico (tel. 04-95512180 Vhf 9), l’Amirauté è di recente costruzione (tel. 04-95223198 Vhf 9) ; vi consigliamo di contattane uno prima del vostro arrivo per chiedere la disponibilità del posto barca.

Ajaccio è il capoluogo della Corsica ed è molto nota per essere la città natale Napoleone Bonaparte. La città è ricca di musei e ha il fascino di una storia antica, vi consigliamo di visitare la casa di Bonaparte in rue Saint Charles e il Museo Fesh con un’esposizione che abbraccia sei secoli di pittura.

10° giorno : Ajaccio -> Porto Pollo –> Propriano (25 miglia)

Uscendo dal porto di Ajaccio farete rotta verso il Golfo di Valinco. Giungerete nella baia di Porto Pollo dopo circa tre ore e mezza, 20 miglia. La zona di Propriano ed in particolare Porto Pollo offre la possibilità di praticare una grande varietà di sport acquatici: sci nautico, immersioni subacquee, windsurf ed escursioni con il paracadute trainato dal gommone.

Il vostro ancoraggio a Porto Pollo si trova a sole 5 miglia dal porto di Propriano, vi arriverete in meno di un’ora. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 04-95761040 o tramite Vhf sul canale 9. Il porto è ben organizzato e molto sicuro.

11° giorno : Propriano -> Golfo di Murtoli -> S. Teresa di Gallura (41 miglia)

Una volta usciti dal Porto di Propriano navigherete per uscire dal Golfo di Valinco, vi consigliamo di non passare troppo vicini alla costa che è contornata da bassi fondali e scogli affioranti. Il Golfo di Murtoli, dove andrete ad ancorarvi, dista 18 miglia e vi arriverete in tre ore circa.
L’ancoraggio migliore si trova nella parte Est della rada, ben protetto con venti dai quadranti Nord ed Est. Salpata l’ancora farete rotta per Santa Teresa di Gallura lasciando alla vostra sinistra gli scogli dei Monaci; è anche possibile passare fra la Corsica e i Monaci ma bisogna prestare la massima attenzione agli scogli di Olmeto. Attraverserete le Bocche di Bonifacio giungendo a Santa Teresa di Gallura dopo 23 miglia in circa quattro ore.

Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 0789-751936 o tramite Vhf sul canale 9. Il porto sorge in un fiordo naturale stretto e profondo. Con questa tappa avrete fatto rientro in Sardegna e concluso il vostro giro della Corsica.

12° giorno : S. Teresa di Gallura -> Isola di Lavezzi -> La Maddalena (17 miglia)

L’Isola di Lavezzi dista 6 miglia da Santa Teresa di Gallura, vi arriverete in un’ora circa. La rada più bella di Lavezzi è Cala Lazarina nella parte Sud-Ovest dell’isola, studiate bene le carte nautiche prima di entrare. L’isola è disabitata, ma capita di incontrare, anche in spiaggia, qualche asino e qualche mucca che pur non essendo pericolosi creano sempre un certo scompiglio fra i turisti non informati.

Vicino alla spiaggia si trova il cimitero dove è sepolto l’equipaggio della Fregata francese Semillante che affondò sugli scogli di quest’isola nel 1885. Lavezzi è una delle isole più belle della zona, meta imperdibile.
Una volta salpata l’ancora rientrerete nell’arcipelago della Maddalena lasciando a sinistra l’isola di Budelli e a dritta l’isola di Spargi. Dopo una navigazione di 11 miglia, due ore circa, arriverete a Cala Gavetta, il porto della Maddalena. Vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo 0789-730121per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca. Il paese è caratteristico ed accogliente.

13° giorno : La Maddalena -> Cala Liscia Ruia -> Portisco (18 miglia)

Lasciato il Porto della Maddalena navigherete fra la Sardegna e le isole dell’arcipelago, passerete davanti a Porto Cervo per poi rientrare nel Golfo di Congianus, da cui eravate partiti il primo giorno. Raggiungerete Cala Liscia Ruia dopo due ore e mezza circa, 16 miglia. La baia è bellissima, riparo sicuro con tutti i venti tranne Est, Sud-Est e Sud, entrando bisogna prestare attenzione agli scogli affioranti sulla sinistra . Meno di mezz’ora di navigazione vi separano dalla vostra meta finale, Portisco è a 2 miglia. Vi consigliamo di contattarli prima per telefono allo 0789-33520 o tramite Vhf sul canale 69,  per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca.

L’accogliente Portisco vi darà certamente lo spunto per festeggiare al meglio un viaggio per mare lungo 400 miglia. Avrete fatto il periplo della Corsica, visitando posti meravigliosi, e provando sensazioni forti che resteranno impresse nella vostra memoria.

Itinerario Diavolo 2 week

Due settimane – 450 miglia – Portisco – giro della Sardegna – Portisco

L’itinerario Diavolo è il più impegnativo fra quelli da noi proposti, di conseguenza lo consigliamo agli equipaggi con una buona esperienza di navigazione e che abbiano noleggiato un’imbarcazione non più piccola di 40 piedi. Il giro della Sardegna prevede una percorrenza media giornaliera di 35 miglia, è quindi importante che tutto l’equipaggio abbia il piacere di fare lunghe navigazioni. Nelle varie tappe del vostro viaggio visiterete paesi con culture antichissime e diverse fra loro, ma anche angoli di Sardegna selvaggi e disabitati. Quando il viaggio sarà finito e lascerete la barca il bagaglio dei ricordi sarà enorme.

1°GIORNO : Portisco –> Cala di Trana -> Castelsardo (57 miglia)

La prima navigazione della vostra vacanza si snoderà fra le Isole dell’arcipelago della Maddalena e la Sardegna. Vi potrete ancorare per una breve sosta nella Cala di Trana, posta a Ovest di Punta Sardegna. Il nome di questa baia non viene riportato su molte carte nautiche ma la riconoscerete facilmente dalle dune di sabbia sulla parte Ovest della spiaggia. Cala di Trana è ben riparata con i venti dal quadrante Sud e dista da Porto Rotondo 18 miglia, circa tre ore di navigazione. Se le condizioni meteorologiche non consentono di ancorarsi a Cala di Trana potrete fare rotta verso la vicinissima Cala Corsara che offre un ottimo riparo con i venti dai quadranti Ovest e Nord.
Salpata l’ancora dovrete percorrere 39 miglia per raggiungere Castelsardo: più di sei ore di navigazione. Vi consigliamo di contattare il marina prima del vostro arrivo per chiedere la disponibilità del posto barca: tel. 079-471119. Castelsardo è l’ultimo nome che questa fortezza ha avuto nella sua travagliata storia. Il castello fu costruito intorno al 1102 dalla famiglia Doria, di origini liguri, prendendo il nome di Castel Genovese ma nel 1448, dopo un lungo assedio, fu conquistato dagli spagnoli che ne cambiarono il nome solo nel 1520 in Castel Aragonese, nel 1767 il nome cambiò in quello attuale di Castelsardo. Le molte dominazioni subite hanno creato un’intrecciarsi di culture diverse che rendono Castelsardo affascinante e imperdibile.

2°GIORNO: Castelsardo –> Alghero  (65 miglia)

Il secondo giorno è prevista la navigazione più lunga, è opportuno partire presto. Gli equipaggi più esperti potranno fare rotta sulla spiaggia della Pelosa che dista 23 miglia, da percorrere in meno di quattro ore. La rada della Pelosa offre uno scenario splendido: la sabbia bianca finissima, l’acqua con sfumature che vanno dal color cristallo allo smeraldo fino al blu e l’Isola Piana con la torre antica fanno sì che questa sia fra le spiagge più fotografate per i depliant pubblicitari.
Lasciata la rada potrete navigare attraverso il Passo dei Fornelli fra l’Isola Piana e l’Isola dell’Asinara; il passo è decisamente impegnativo, accessibile solo di giorno con bel tempo e per Skipper esperti; è necessario consultare prima le carte dettagliate ed il portolano. In questo modo le miglia da percorrere fra La Pelosa ed Alghero saranno 37, poco più di sei ore.
Nel caso in cui non riteniate opportuno fare il Passo dei Fornelli l’itinerario del giorno cambia sin da Castelsardo da cui farete rotta direttamente sulla punta dello Scorno, a Nord dell’Asinara e da qui verso Alghero; in questo caso percorrerete 65 miglia in circa undici ore. Vi consigliamo di contattare il marina prima del vostro arrivo per chiedere la disponibilità del posto barca: Vhf canale 9 o tel. 339-7329921. La famiglia genovese Doria, la stessa che fortificò Castelsardo, approdò sulla costa della futura Alghero nel 1102 e decise di fortificare il promontorio che oggi si trova nella parte Sud del porto. Il nome latino di “L’Aleguerium” compare nei documenti dei Doria per indicare Alghero, probabilmente perché la costa è ricca di colonie di alghe.
Col passare del tempo l’approdo di Alghero divenne molto importante e strategico, per questo motivo subì molti attacchi da parte dei pisani e dei Catalano-Aragonesi che nel 1353 vinsero la battaglia navale al largo di Porto Conte e conquistarono la città. L’anno successivo Pietro IV d’Aragona, detto il Cerimonioso, annesse Alghero alla Corona d’Aragona ed espulse i sardi e i liguri popolando la città di Catalani e Aragonesi. La dominazione finì dopo quattro secoli, nel 1720, quando i Savoia ottennero il Regno di Sardegna.
Il passato ha reso l’Alghero di oggi bellissima e ricca di forti contrasti culturali: l’architettura è in certe parti tipicamente ligure ed in altre catalana, il dialetto locale somiglia al catalano antico ma poco fuori dalla città potrete visitare il nuraghe di Palmavera costruito intorno al 1000 a.C.. La storia più recente ha visto, all’inizio del novecento, l’arrivo dalla Campania dei pescatori di corallo, ciò che li spinse a spostarsi ad Alghero fu il progressivo impoverimento sui fondali campani del prezioso materiale. Da allora nel periodo compreso fra i mesi di marzo e ottobre il porto si popola di barche attrezzate per la pesca del corallo, gli artigiani e gli orafi lavorano i rami grezzi sino a trasformarli in splendidi gioielli da ammirare nelle vetrine delle gioiellerie della città.

3°GIORNO: Alghero –> Punta Poglina –> Bosa (21 miglia)

La costa Ovest della Sardegna non offre molti approdi o ripari ed inoltre è molto esposta al vento dominante: il Maestrale. Per questi motivi è particolarmente importante seguire i bollettini meteorologici prima di navigare nel tratto di mare compreso fra l’Isola dell’Asinara e l’Isola di San Pietro. Usciti dal porto di Alghero navigherete verso Sud per ancorarvi vicino a Punta Poglina, la distanza è di 5 miglia che percorrerete in circa un’ora. Salpata l’ancora veleggerete verso il porto di Bosa che si trova 16 miglia più a Sud, due ore e mezza circa. Vi consigliamo di contattare il marina prima del vostro arrivo per chiedere la disponibilità del posto barca: Vhf canale 14 o tel. 0785-375550.

Bosa fu fondata dai Fenici intorno al IX secolo a.C., da allora si è sviluppata vicino al fiume Temo, l’unico navigabile in Sardegna. Nel 1112 il feudo di Bosa venne assegnato alla famiglia ligure dei Malaspina che iniziò la costruzione del Castello sul colle di Serravalle, seguì un periodo di sviluppo e benessere per la città che si spostò più a valle proprio sulle rive del Temo. Il castello dei Malaspina domina tutt’oggi il paesaggio e insieme ai vicoli stretti del centro storico e al fiume rendono Bosa suggestiva e unica in Sardegna.

4°GIORNO: Bosa –> Cala Saline –> Oristano (35 miglia)

Lasciato il porto di Bosa proseguirete la vostra discesa verso Sud lungo la costa occidentale Sarda, la rada di Cala Saline si trova subito dopo Capo Mannu ed è un ottimo riparo con i venti dai quadranti Nord ed Est, vi arriverete dopo 18 miglia, circa tre ore di navigazione. Salpata l’ancora farete rotta verso il Golfo di Oristano, passando fra l’Isola di Maldiventre e la Sardegna, per ormeggiarvi nel porto Turistico di Torre Grande: 17 miglia in meno di tre ore. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 0783-22189 o tramite Vhf sul canale 9. In alternativa, 4 miglia prima del porto di Torre Grande, potreste passare la notte in rada davanti alle rovine di Tharros, il ridosso è ottimo con venti dal quadrante Nord e il fondo è buon tenitore.

Tharros fu fondata dai Fenici intorno al VIII secolo a.C. serviva al popolo di commercianti-navigatori come scalo fra la loro terra d’origine, l’attuale Siria, e la penisola Iberica. Tharros fu successivamente sotto il controllo dei Cartaginesi e dei Romani, questi ultimi la trasformarono in luogo di villeggiatura per le potenti famiglie dell’Impero. Ciò che maggiormente impressiona dell’area archeologica di Tharros è la modernità e razionalità con cui è stata concepita l’antica città che aveva come fulcro il porto, era dotata di condotte idriche e scarichi fognari. La fine di Tharros venne decretata dalla comparsa dei pirati Saraceni che terrorizzarono le coste Sarde intorno al 900 d.C. causando lo spostamento degli abitanti verso aree più interne e più sicure; fra il fiume Tirso (il più lungo della Sardegna) e lo stagno di Santa Giusta sorse Oristano.

Il miglior periodo per Oristano fu certamente quello giudicale in cui la città condotta da Mariano IV e, in seguito, dalla figlia Eleonora d’Arborea ebbe un lungo periodo di autonomia e di potere politico, tanto da essere l’ago della bilancia per la dominazione aragonese in Sardegna.
Ad Eleonora d’Arborea si deve nel 1392 la promulgazione della “Carta de Logu” una serie di leggi destinate a regolare la vita sociale e civile, i traffici marittimi e le attività agricole; nel 1421 la “Carta de Logu” venne adottata da tutta la Sardegna e rimase in vigore sino al 1827; ancora oggi è considerata un modello di saggezza ed equilibrio.

5°GIORNO: Oristano –> Cala Domestica –> Carloforte (49 miglia)

Partiti da Oristano farete rotta verso l’Isola di Carloforte che, insieme a Calasetta, rappresenta il più evidente e caratteristico insediamento ligure in Sardegna; prima però potrete ancorarvi a Cala Domestica, 33 miglia a Sud di Oristano da percorrere in cinque ore circa. La rada è ben protetta con i venti dai quadranti Est e Sud, assolutamente da evitare con il Maestrale. Salpata l’ancora navigherete per 16 miglia verso Carloforte che raggiungerete in tre ore circa. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 0781-854437 o tramite Vhf sul canale 15.

L’Isola di San Pietro è stata pressoché disabitata sino al 1738 anno in cui arrivarono i Tabarkini. La loro storia è intricata: nella prima metà del cinquecento la famiglia nobile Lomellini decise di fortificare l’isola disabitata di Tabarka, nella parte Nord della Tunisia. Dei pescatori di Pegli in Liguria furono mandati sull’isola per sfruttare i ricchi banchi coralliferi della zona, ma duecento anni dopo quegli stessi banchi si erano esauriti, l’isola, molto piccola, non era più adatta ad una popolazione che in due secoli era notevolmente aumentata ed inoltre le frequenti incursioni dei corsari tunisini rendeva Tabarka insicura. Nel 1738 la maggior parte della popolazione prese il mare per trasferirsi in un’altra isola, San Pietro, dove fondarono Carloforte. Chi oggi visita Carloforte potrà notare come gli abitanti abbiano mantenuto intatte le caratteristiche liguri particolarmente nel dialetto e nelle tradizioni culinarie.

6°GIORNO: Carloforte –> Cala Lunga –>Teulada (31 miglia)

Lasciata Carloforte navigherete fra le due isole di San Pietro e Sant’Antico per raggiungere dopo 8 miglia, in circa un’ora e mezza, la rada di Cala Lunga. Durante la successiva navigazione che vi porterà al porto di Teulada dovrete fare attenzione ai divieti di navigazione presenti nell’area di Capo Teulada, questa è infatti zona militare e viene usata per le esercitazioni, troverete maggiori informazioni sul settore interdetto nel portolano. Immediatamente ad Est della zona militare si trova il porto di Teulada che dista da Cala Lunga 23 miglia, quattro ore circa di navigazione.

7°GIORNO: Teulada –> Baia di Chia –> Cagliari Marina Piccola (33 miglia)

La rada di Chia dista 9 miglia da Teulada, potrete quindi ancorarvi dopo circa un’ora e mezza di navigazione. La spiaggia, molto lunga, è caratterizzata dalle dune di sabbia, il riparo è ottimo con vento da Nord o con il Maestrale. La rotta per il porto di Marina Piccola a Cagliari è lunga 24 miglia da percorrere in 4 ore circa. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 070-6051940 o tramite Vhf sul canale 74. Il porto sorge all’estremità Ovest della spiaggia del Poetto, lunga nove chilometri, e dista sei chilometri dal centro della città.
Cagliari è il capoluogo della Sardegna ed ha alle spalle una storia fatta di dominazioni che ne hanno oppresso la popolazione ma abbellito la città. I primi ad insediarsi nella zona  furono i Fenici intorno all’800 a.C., chiamarono la città Karalis, seguirono i Cartaginesi sino al 238 a.C. anno in cui i Romani ne presero possesso trasformandola in una città vera con circa ventimila abitanti, rifornimenti idrici regolari, strade e piazze. Seguirono le dominazioni dei Bizantini e dei Vandali. Nel 1015 d.C. gli Arabi fecero le prime incursioni a Karalis che per difendersi chiese l’intervento dei Genovesi e dei Pisani che unendosi ai Sardi sconfissero definitivamente gli Arabi in una battaglia navale nel 1016 d.C.; l’ovvia conseguenza fu la lotta fra Genovesi e Pisani per il dominio sulla città.
Pisa ebbe la meglio e per aumentare la sicurezza della città iniziò nel 1260 a costruire intorno a Castello le mura fortificate, ancora oggi in parte visibili. Nonostante ulteriori fortificazioni e la costruzioni delle torri di San Pancrazio e dell’Elefante i Pisani capitolarono nel 1324 agli Aragonesi; questi ultimi avevano iniziato l’anno prima a tenere sotto assedio il Castello di Cagliari avendo come base quello che oggi è chiamato il colle di Bonaria, questo nome deriva da una leggenda che narra che nel 1370 una nave spagnola, in navigazione fra la Spagna e la Sardegna, si trovò in mezzo a una tempesta, per cercare di salvare l’equipaggio ed il vascello il comandante ordinò di buttare in mare tutto il carico, questo comprendeva anche una statua in legno della Madonna di Bonaria, protettrice dei marinai, come la statua cadde in mare la tempesta si placò e la nave fu salva. I frati del Santuario, costruito dagli Aragonesi sul colle da cui tenevano d’assedio Cagliari, trovarono la statua in mare sulle rive del colle e dedicarono il Santuario alla Madonna di Bonaria. Il dominio dei Catalano-Aragonesi in Sardegna terminò nei primi anni del 1700 quando, col trattato di Utrecht, l’isola passò sotto il controllo Austriaco. Il trattato di Londra del 2 agosto 1718 sancì la nascita del Regno di Sardegna, Vittorio Amedeo II di Savoia ne fu il primo sovrano. Da allora le sorti della Sardegna saranno legate al Piemonte e agli eventi storici che portarono all’unità d’Italia.

8°GIORNO: Cagliari –> Geremeas –> Villasimius (18 miglia)

Usciti dal porto di Marina Piccola navigherete vicino alla Sella del Diavolo che prende il nome dalla sua caratteristica forma, la rada di Geremeas si trova a 10 miglia dal porto e la raggiungerete in un’ora e mezza circa. Lasciata la rada farete rotta verso il porto di Villasimius, 8 miglia in poco più di un’ora, l’approdo è di recente costruzione ed è dotato di corrente 220 volt, acqua e pompa carburante; in entrata ed in uscita bisogna fare attenzione alla secca vicino all’imboccatura. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 070-7978128 o tramite Vhf sul canale 9. Il centro abitato di Villasimius si trova a circa otto chilometri dal porto, in estate è molto frequentato e vivace, per raggiungerlo è meglio chiamare un taxi.

9°GIORNO: Villasimius –> Cala di Sinzias –> Porto Corallo (26 miglia)

Lasciato il porto di Villasimius navigherete fra Capo Carbonara e l’Isola dei Cavoli, questo passaggio è l’estremo Sud-Est della Sardegna, da qui in poi la vostra rotta sarà verso Nord in risalita verso Porto Rotondo.

Appena superato Capo Carbonara prestate attenzione agli Scogli di S’Elmo, non segnalati, e alla Secca dei Berni, segnalata da una meda, sono entrambi da lasciare a sinistra. Cala di Sinzias dista 10 miglia dal porto di Villasimius da percorrere in un’ora e mezza, la rada offre un buon riparo con venti dal quadrante Ovest e da Sud; nel caso in cui ci fosse vento da Nord o Maestrale è meglio ancorarsi poco più a Sud a Cala Pira. Dalle due Cale si può raggiungere a piedi il Nuraghe Sinzias che domina la costa circostante da circa 150 metri sul livello del mare, il panorama è splendido. Porto Corallo si trova a 16 miglia da Cala di Sinzias, circa due ore e mezza di navigazione. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 070-997013 o tramite Vhf sul canale 9.

10°GIORNO: Porto Corallo –> Santa Foxi Manna –> Arbatax (32 miglia)

Le 32 miglia che separano Porto Corallo da Arbatax possono essere divise in due tappe di 16 miglia l’una. Navigando la mattina per meno di tre ore raggiungerete la rada di Santa Foxi Manna, si trova un miglio a Sud di Capo Sferracavallo e non è segnalata sulle carte ufficiali nonostante sia uno dei pochi ridossi, in questo tratto di costa, riparati dal Maestrale e da tutti i venti del quadrante Ovest. Lasciata la rada navigherete verso Nord per 16 miglia per ormeggiare nel porto di Arbatax. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 0782-667405 o tramite Vhf sul canale 9.

11°GIORNO: Arbatax –> Cala di Luna –> La Caletta di Siniscola (47 miglia)

L’undicesimo giorno del vostro giro di Sardegna prevede un totale di 47 miglia di navigazione e l’ancoraggio in una delle rade più belle del Mediterraneo Cala di Luna; per questo motivo vi suggeriamo di partire presto in modo da poter dedicare un po’ di tempo a questo paradiso naturale dove la spiaggia fa da argine allo stagno interno e in primavera i fiori di oleandro danno un tocco di colore alla caratteristica macchia mediterranea, sulla spiaggia si affacciano diverse grotte scavate dal mare e dal vento sulle pareti calcaree.

Cala di Luna è stata il set di diversi film e spot pubblicitari. La navigazione fra Arbatax e Cala di Luna è di 19 miglia, circa tre ore; lasciata la baia vi separano 28 miglia da La Caletta di Siniscola, percorrenza prevista in quattro ore e mezza circa. Il porto di Siniscola è di recente costruzione e fornisce acqua, corrente 220 volt e carburante, il vicino centro abitato è piccolo e prevalentemente abitato da turisti. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 0784-810631 o tramite Vhf sul canale 9.

12°GIORNO: La C. di Siniscola –> C. Spalmatore –> Porto Taverna (20 miglia)

Cala Spalmatore di terra si trova nella parte Ovest dell’Isola di Tavolara ed è formata dall’unione del massiccio granitico che caratterizza l’isola con la sottile lingua di sabbia che si estende verso la Sardegna. Dopo essere usciti dal porto di Siniscola la raggiungerete in tre ore circa, dopo 18 miglia di navigazione. Tavolara è un’isola molto particolare, riconoscibile da lontano: è larga circa mezzo miglio ha una lunghezza di quasi 4 miglia ed un’altezza di 560 metri; praticamente un muraglione di granito messo lì per bloccare il Maestrale: vento dominante in Sardegna.

La rada di Spalmatore è ben protetta con tutti i venti del quadrante Nord e ha fondo sabbioso buon tenitore; a terra, sulla spiaggia, si trova un ristorante tipico specializzato in piatti di mare. Se quando scenderete a terra sentirete parlare del Re di Tavolara sappiate che non è uno scherzo o una leggenda ma la storia di Giuseppe Bertoleoni e del figlio Paolo che erano gli unici abitanti dell’isola e ospitarono nel 1815 Gioacchino Murat Re di Napoli e nel 1829 Carlo Alberto allora Principe di Carignano.
Quest’ultimo riconoscente per l’ottima ospitalità ricevuta ufficializzò la proprietà di Tavolara a Paolo Bertoleoni che divenne Paolo I Re di Tavolara. A Buckingham Palace a Londra fra gli altri regnanti della terra è ritratto anche Paolo I Re del più piccolo regno del mondo.

La rada di porto Taverna si trova 2 miglia a Sud-Ovest di Cala Spalmatore ed è un ottimo ridosso per trascorrere la  notte in rada.

13°GIORNO: Porto Taverna –> Cala Moresca –> Portisco(16 miglia)

Salpata l’ancora dalla vostra rada notturna uscirete da Portisco lasciando l’Isolotto Reulino a sinistra e l’Isolotto Spalmatore a dritta, facendo rotta verso Nord raggiungerete l’Isola di Figarolo in un’ora e mezza circa dopo 8 miglia. La rada di Cala Moresca si trova a Nord-Est di Figarolo, nonostante sia bellissima, è meno frequentata di altre baie della zona.
Lasciata la rada farete rotta verso Portisco che si trova a 8 miglia da Cala Moresca. Vi consigliamo di contattare prima il marina, per annunciare il vostro arrivo e chiedere la disponibilità del posto barca, per telefono allo 0789-33520 o tramite Vhf sul canale 69.
Queste ultime miglia completano il giro della Sardegna da voi percorso, 450 miglia in 13 giorni di navigazione, in cui avrete visitato luoghi completamente deserti ed incontaminati ma anche paesini con culture diverse e millenarie: la sintesi della Sardegna, terra dai forti contrasti.

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